«Per la delegata alle pari opportunità del comune di Santa Marinella la libertà di pensiero ed espressione è ormai un lontano ricordo: per l’ennesima volta una nostra campagna di affissioni stradali sull’indottrinamento gender dei bambini nelle scuole, è stata sottoposta ad una campagna diffamatoria. È grave e preoccupante che i nostri manifesti siano stati fatti oggetto di dichiarazioni false su un post apparso su facebook, firmato dalla Consigliera Maura Chegia, circa una loro presunta illegalità.
A suo dire dire, con il contributo di altre cittadine, la “natura del messaggio veicolato” dai nostri cartelloni, violerebbe una norma inserita nel Codice della strada nel 2020. Tuttavia, tale norma è attualmente del tutto inapplicabile, poiché mancano i decreti attuativi ministeriali previsti dalla stessa e mai emanati. Pertanto, tali disposizioni non sono invocabili nemmeno in astratto per censurare il messaggio di Pro Vita & Famiglia.
Inoltre non vi è nulla nel messaggio della nostra campagna (Basta confondere l’identità sessuale dei bambini. #stopgender), che possa rappresentare un contenuto violento, sessista, lesivo delle libertà o discriminatorio. Affermare oggi che la libertà educativa dei genitori deve essere rispettata è diventato un messaggio da censurare. Noi non ci faremo tappare la bocca e proseguiremo con le affissioni in tutto il resto d’Italia e con la campagna che prevede anche webinar informativi per genitori e una petizione popolare che ha raccolto oltre 36.000 firme». Lo afferma il portavoce locale di Pro Vita & Famiglia.
Riguardo invece al consiglio non richiesto – contenuto sempre nel post – di risparmiare i nostri soldi, segnaliamo alla Delegata Chegia che: i nostri soldi riteniamo che siano spesi benissimo, proprio per tutelare i bambini da bislacche teorie frutto di qualche facoltà universitaria di oltreoceano.
Il circolo locale di ProVita e Famiglia
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