Solo una classe politica miope e faziosa, poteva far finta di nulla nell’anniversario di un evento che ha cambiato il destino dell’umanità. A prescindere da come lo si voglia vedere, il mondo dopo la Marcia su Roma, non è stato più lo stesso. Quell’evento che viene ricordato in tutto il mondo, a Santa Marinella passa sotto silenzio, come se ad un evento del genere si possa mettere la sordina.
È per tale ragione che riteniamo opportuno pubblicare – per questa occasione, un documento sin qui inedito. Ci è giunto nelle mani qualche giorno fa e sarà nostra cura ribatterlo per far comprendere meglio il testo. Come molti altri cimeli ospitati nelle case santamarinellesi – appartenenti adesso perlopiù a simpatici esponenti della sinistra radical chic (traditi dai cognomi che si portano dietro) – attraverso una scansione artigianale ci è possibile ora metterlo a disposizione di tutti coloro che sono interessati. Questo però ha una sua particolarità, ci giunge di mano in mano e di generazione e in generazione, direttamente da un passaggio legittimo, cioè dal Comandante della “Colonna Lamarmora”, Sante Ceccherini.
Sarà interessante leggere lo spirito con il quale, non solo i giovani, e i meno giovani, fascisti affrontavano la marcia ma anche, e soprattutto, il grande rispetto con cui si approssimavano ai cittadini che li ospitavano nella città con simpatia o antipatia.
Entrare nel merito del fatto che il movimento fascista fu accolto a Roma con assoluto entusiasmo è irrilevante, ricordare a molti che l’iniziativa ebbe successo perché nei due anni precedenti il disordine e il caos fu alimentato dalla canaglia anarchica, socialista e comunista è superfluo, portare all’attenzione che spesso i militari fraternizzavano con i fascisti è scomodo, segnalare che al fascismo gran parte dell’ebraismo italiano diede il suo sostegno è poco noto e, infine, che Mussolini ricevette il mandato di formare un governo legittimamente dal Re e che ebbe la maggioranza al parlamento dove i fascisti erano una minoranza, a qualcuno potrà risultare indigesto.
Lo sappiamo, del resto, della Marcia su Roma e del fascismo possono parlarne solo loro che calunniano, infamano ma fatturano alla grande. Solo loro però, guai a toccargli l’osso, mica perché hanno a cuore il destino della democrazia, no. Perché se succede che a qualcun altro si dà la possibilità di farlo, capita poi che si fa la fine del cerasaro …. a buon intenditor …
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