oggi più che mai, la scelta di “quale politica fare” è netta: da una parte, la “politica delle poltrone”, quella dell’interesse personale, dell’individualismo e dei lacchè, quella del clientelismo, delle parole affettate, i social curati e sorrisoni a 42 denti sparati su ogni immagine, accanto a un interminabile sfilza di “io farò questo, io dico quello, io sono, etc…”, puntualmente disattesi; d’altra parte, la vera politica, la politica autentica, quella sincera, la politica-strumento, quella che è un dono e una gioia allo stesso tempo, vissuta come arma e come grimaldello per un fine più grande, il servizio per l’Idea.
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